L'ANALISI

Perché San Antonio è ancora ultimo nonostante la presenza di Wembanyama?

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Perché San Antonio è ancora ultimo nonostante la presenza di Wembanyama?
Lorenzo Topello

Victor Wembanyama si è presentato alla Nba con il chiaro intento di volersi imporre come rookie of the year. Ha firmato con San Antonio e a tutti è stato chiaro il colpaccio di mercato degli Spurs che si sono aggiudicati senza dubbio il miglior talento in circolazione. Ma allora perché la squadra texana è ancora ultima in classifica a inizio dicembre a Ovest?

I numeri: gli Spurs hanno vinto 3 partite, perdendone 16 finora in campionato. Troppo poco. Sono stati capaci di battere solo Houston e due volte Phoenix. Non vincono una partita da un mese, hanno una striscia aperta di 14 sconfitte di fila: l'ultima due giorni fa a New Orleans (106-121). Concedono da un mese almeno 109 punti a partita (o meglio, 109 li hanno realizzati i Clippers, ma se si vedono i numeri offensivi delle avversarie si contano anche 137 punti per Atlanta e addirittura 152 per i Pacers). Numeri difensivi terrificanti: Wembanyama, coi suoi 224 centimetri di altezza, non è ancora riuscito a risolvere i problemi di retroguardia degli Spurs.

Certo, il francese ha portato fantasia ed estro sotto canestro, aumentando la pericolosità realizzativa dei suoi. Il ragazzo supera senza difficoltà i 20 punti a partita ed ha già realizzato diverse doppie doppie considerando marcature e rimbalzi. Ma per ora non basta, perché il basket è sport di squadra. E se gli Spurs non miglioreranno con l'organizzazione di reparto, difficilmente faranno strada affidandosi in toto alle mani e all'esplosività fisica di un Wemby già sovraccaricato di responsabilità.

 

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