LA SFIDA

Che incrocio in Conference: Fenerbahce-Maribor sa di Serie A

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Dzeko contro Ilicic, il passato recente del nostro campionato si ritrova contro: l'andata in Turchia
Lorenzo Topello

Edin Dzeko contro Josip Ilicic. Uno ha giocato la finale di Champions League con l'Inter esattamente due mesi fa, l'altro ha scritto la storia dell'Atalanta in Italia e in Europa. Oggi il palcoscenico vale qualche riflettore in meno, ma sempre di Europa si parla. Certo, il rimpianto è che dei due ne resti solo uno: il ricco menù dei preliminari di Conference mette di fronte il Fenerbahce del bosniaco e il Maribor, eterna casa dello sloveno. Un incrocio fra ex Serie A giunti all'ultimo capitolo di due carriere deluxe.

Edin il giramondo

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Bosnia, Repubblica Ceca, Germania, Inghilterra, Italia e ora Turchia. Edin Dzeko da Sarajevo ha visto parecchi angoli d'Europa, mantenendo il vizio del gol un po' ovunque: sono 337 in 802 presenze coi club. Lo scorso anno ne ha messi a referto 14 con l'Inter, regalandosi timbri di lusso come quelli contro il Milan (in Supercoppa e in semifinale di Champions). La vetrina stavolta è la Conference nella cornice di Istanbul: il Fenerbahce, la sua nuova casa, l'ha accolto con tutti gli onori. Lui ha ricambiato con un gol all'esordio europeo, contro i moldavi dello Zimbru. Ora un avversario un po' più probante, come il Maribor dell'amico Ilicic: Dzeko può aumentare il proprio bottino di reti nelle coppe europee (attualmente 55).

Josip il romantico

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"Josip non aver paura di tirare un calcio di rigore". De Gregori applicato alla Conference League, tradotto: tiro dal dischetto all'ultimo secondo di un preliminare estivo della terza coppa europea. Ma di vitale importanza: contro il Differdange, a un soffio dal fischio finale dei tempi supplementari e con l'occhio già ai rigori, c'è un penalty per il Maribor. Ilicic è entrato al 54', la responsabilità è chiaramente sua: palla dentro, passa il Maribor. L'ex Palermo e Atalanta regala un'altra gioia ai suoi tifosi: lo scorso anno con la maglia degli sloveni ha messo a segno 2 reti in 13 presenze. Ora un timbro pesante, aspettando di castigare, magari, anche Dzeko e compagni.

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