E se il Venezuela andasse ai Mondiali? Storia di una ex Cenerentola

Il secondo posto in classifica non è una casualità. No, non è una casualità che il Venezuela abbia gli stessi punti nel girone di qualificazione al prossimo Mondiale di Uruguay e Brasile, seconda solo ai Campioni del Mondo argentini. Per il prossimo torneo di Usa-Messico-Canada nel 2026, chissà che non si debba fare i conti anche con la nazionale vinotinto.

Il Venezuela non è mai riuscito nella sua storia a qualificarsi per la fase finale di una Coppa del Mondo. Il miglior risultato è stato aver raggiunto la fase a eliminazione diretta della Copa America, come nel 2007, quando, nell'edizione casalinga, la squadra allenata all'epoca da Richard Paez riuscì a centrare i quarti di finale dove venne estromessa dall'Uruguay. Adesso però il vento sembra cambiato.

Due vittorie e un pari in 4 giornate, un andamento incoraggiante. Come incoraggiante è il fatto che ai prossimi Mondiali parteciperanno 6 nazionali sudamericane e la settima otterrà lo spareggio intercontinentale. La Vinotinto ci crede e fa benissimo: 1-0 al Paraguay, nettissimo 3-0 al Cile e soprattutto lo storico pari per 1-1 portato via in Brasile (contro i verdeoro il Venezuela perdeva regolarmente dal 2011 nelle qualificazioni mondiali).

Il vento è cambiato grazie ai gol del possente Salomon Rondon, centravanti ex Newcastle ed Everton fra le altre, ora in forza al River Plate. Ha fatto male a Paraguay e Cile, ed è il capocannoniere all-time del Venezuela con 38 centri. Ora, a 34 anni, il bomber sogna di ben figurare nella prossima Copa America. E soprattutto di portare i suoi al Mondiale.

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