CHAMPIONS LEAGUE

La città degli orologi a un passo dalla Champions: è l’ora del Servette?

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La squadra di Ginevra sogna da vicino l'accesso alla fase a gironi: ha superato il Genk ai rigori, ora l'ostacolo Rangers
Lorenzo Topello

Perché non tornare a sognare, a distanza di quasi quarant'anni dall'ultima volta? Che sia scoccata l'ora di rivivere i fasti di una volta, per la capitale dell'orologeria? Il Servette, da Ginevra, ci crede per davvero: dal 1985-86 non centra il traguardo del secondo turno di Coppa dei Campioni, poi due eliminazioni ai preliminari di Champions League. Ora vuole i gironi. Ma ha di fronte a sé l'ostacolo Rangers.

Coriaceo

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Viene da una stagione splendida, la squadra di Ginevra (che annovera fra l'altro in bacheca la bellezza di 17 campionati svizzeri, anche se l'ultimo risale al 1998-99). Secondo posto in campionato alle spalle dei soliti Young Boys, approfittando della flessione di diverse grandi storiche (Lucerna, Basilea e Zurigo su tutte) e quindi preliminari di Champions centrati. Avversario subito ostico: Genk. Ma il Servette ha inchiodato due volte sul pari i belgi: 1-1 in Svizzera, 2-2 al ritorno, con vittoria finale ai calci di rigore. Segni particolari: gli elvetici hanno giocato dal 3' minuto del primo tempo in inferiorità numerica per il rosso a Enzo Crivelli (una vita fra Francia e Turchia, ora capopopolo in Svizzera).

Ora i Rangers

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Nella gara di ritorno, in Belgio, il Servette ha incassato 25 tiri totali, di cui 14 hanno richiesto le parate di Jeremy Frick. Ha concesso anche il 65% di possesso palla: pazienza, alla fine basta rimaner freddi nella sequenza dei rigori. E infatti il Servette ha fatto quattro su quattro, prendendosi il pass per il turno successivo. Ora ci sono i Rangers: superarli nella doppia sfida significherebbe accedere all'ultimo duello preliminare, con vista sui gironi. Che sia davvero scoccata l'ora?