IL PERSONAGGIO

Ramsdale, da sopravvalutato a eroe dell’Arsenal

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Il portiere classe '98 è stato decisivo parando un rigore a Rodri nel Community Shield vinto contro il Manchester City
Redazione Gazzabet.news

Niente supera l’immensa gioia per un figlio in arrivo. Neppure se ti chiami Aaron Ramsdale, difendi la porta dell’Arsenal, e grazie al rigore parato a Rodri hai regalato il Community Shield ai Gunners. Il piccolo che deve nascere, il matrimonio con la sua Georgina, il trofeo conquistato a Wembley: l’estate del portiere inglese sembra un romanzo a lieto fine. Eppure, ne ha dovute superare tante per arrivare fin qui. È stato insultato, deriso, addirittura aggredito in campo. Ma ha sempre risposto soltanto con le parate. Quando nel 2021 il club ha speso 24 milioni di sterline per acquistarlo dallo Sheffield appena retrocesso, il portiere ha dovuto silenziare i social per le minacce ricevute. Due anni dopo ha risposto sul campo.

Difficoltà superate

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La famiglia Ramsdale ha messo lo sport prima di tutto. Papà Nick faceva atletica, mamma Caroline era una giocatrice di netball. Aaron ha indossato i guanti per la prima volta a sette anni e non li ha mai più tolti. Alle superiori era il portiere più forte della high school, quando a 15 anni è arrivato al Bolton però era il più basso in squadra. “Ero così magro che sembrava indossassi la divisa di mio padre. Sembravo un chiodo – ha raccontato - mi dissero che non potevo giocare. Non mi hanno dato l’opportunità di crescere”. Scartato anche dagli altri cinque club del quartiere. Il giovane Aaron la prese così male che voleva lasciare la scuola. Fu il suo professore di inglese a farlo ragionare: “Sai quante squadre ci sono nel Paese? Centinaia. Ne troverai una, non mollare e insegui i tuoi sogni”. Ramsdale ha seguito il consiglio.

Con una borsa di studio è arrivato nelle giovanili dello Sheffield, con il Chesterfield in quarta serie ha iniziato a giocare nel 2017. Al debutto in trasferta contro l’Accrington prende quattro gol, il terzo è un’autorete. Tutto lo stadio canta: “È colpa tua, Ramsdale”. A 19 anni sembrava aver già toccato il fondo. Il weekend successivo nonostante gli insulti si è girato verso la tribuna e ha sorriso. Nella sua carriera Ramsdale ha sempre lottato per evitare la retrocessione: ci è riuscito con il Wembley in terza serie, non con Bournemouth e Sheffield. Nel 2019 è arrivato l’esordio in Premier, l’anno successivo è riuscito comunque a mostrare il suo talento. Tanto da convincere Arteta a portarlo all’Arsenal.

“Pagare 24 milioni di sterline per un portiere retrocesso due volte in due stagioni? Follia”. I commenti su Ramsdale erano tutti così, anche peggio. Sui social ha subito insulti rivolti alla famiglia. Ma l’allenatore gli ha ripetuto: “Sii te stesso”. La corsa per il titolo la stagione scorsa, la convocazione per il Mondiale in Qatar. Poi la brutta notizia: l’aborto spontaneo della sua Georgina durante le vacanze di Natale. Al rientro in campo, a gennaio, nel derby col Tottenham un tifoso gli ha anche tirato un calcio. Interrogato dalla polizia, gli sono passati nella mente tutti gli anni trascorsi sui campi fangosi: i provini a cui è stato scartato, gli insulti in quarta serie, quelli dei tifosi dell’Arsenal nei giorni della firma. Oggi Ramsdale può dire di avercela fatta. Sogna la Premier e la Champions con i Gunners, ma soprattutto un calcio in cui non ci sia spazio per gli abusi.

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