L'ANALISI

Ma i 7 anni di Mbappé al Psg sono stati un successo o un fallimento?

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Bilancio complessivo dell'esperienza del francese sotto la Torre Eiffel
Lorenzo Topello

Nell'estate 2017, quando Kylian Mbappé è passato dal Monaco al Psg per la modica cifra di 180 milioni di euro, si è intuita fortissima la volontà di Al Khelaifi di scommettere con convinzione sull'allora 18enne. Lo sapeva bene anche lo stesso attaccante, che però dimostrò di non sentire la pressione. Almeno a giudicare dalle prime dichiarazioni: "Voglio scrivere la storia in Francia, nella capitale, nel mio Paese, nella mia città". Esattamente 7 anni dopo il ciclo finisce qua: il fenomeno francese, vincitore del Mondiale 2018 con la propria nazionale e finalista nell'edizione 2022 in Qatar, lascia la squadra della capitale. Come giudicare le sue stagioni sotto la Torre Eiffel?

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I numeri, prima di tutto. Mbappé ha segnato 256 gol in 308 partite. Una media gol difficile da contestare: significa 0,83 reti a partita. Ogni volta in cui il Psg ha giocato, sostanzialmente, si è trovato avanti 1-0 perché un timbro di Kylian andava messo già in preventivo. Numeri che fanno spavento soprattutto considerando che il numero 7 non è sempre partito al centro dell'attacco. Anzi, quasi mai: ha condiviso il reparto con Neymar, Icardi, Cavani, Di Maria e Messi solo per citarne alcuni. E a proposito di reti, solo nel suo primo anno al Psg non è riuscito a vincere la classifica marcatori: ne segnò 13, vinse il Matador con 28. Poi, però, solo Kylian. Con i suoi sigilli, il club francese ha vinto 6 campionati, 2 Coppe di Lega, 3 Coppe di Francia e 4 Supercoppe di Francia. Moltissimo.

Ma non ha mai trionfato in Champions League. La vera discriminante dell'esperienza di Mbappé sta proprio lì. Si è fatto uomo immagine del Psg, trascinatore e leader, primo pericolo per le difese avversarie con gol leggendari come quello al Real Madrid in Champions League, qualche anno fa. Ma non è mai riuscito a portare i suoi sul tetto d'Europa: ci è andato vicinissimo nel 2020, perdendo in finale contro il Bayern. Una delusione enorme, considerando che alla vigilia il fuoriclasse dichiarò: "Sarebbe una vera ricompensa se potessimo vincere. Questa era la mia missione quando sono arrivato".

Non sarà ovviamente colpa solo di Kylian se la coppa dalle grandi orecchie non è mai arrivata, anzi: non sono bastati 42 gol in 64 match giocati nella massima competizione europea. Ma la sensazione è che anche lui abbia stonato più volte quando contava, fermandosi a poca distanza dal traguardo come nell'ultima semifinale contro il Dortmund. Si aggiungano poi i flirt mai negati dell'attaccante col Real Madrid negli ultimi due anni, club con cui firmerà questa estate a parametro zero.

Insomma, Mbappé al Psg ha scritto la storia. Ha sicuramente portato a compimento il proprio desiderio di vincere, ma è destinato anche ad essere ricordato come il leader tecnico ed emotivo di una squadra costruita con miliardi e miliardi di euro, eppure incapace di vincere la Champions. Un dato impossibile da dimenticare.

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