LA STORIA

Italia-Ecuador, la storia al Mondiale 2002: quando Trap ebbe paura di De La Cruz

Italia-Ecuador, la storia al Mondiale 2002: quando Trap ebbe paura di De La Cruz - immagine 1
Il precedente risalente al torneo nippo-coreano: quella volta che gli azzurri trovarono uno spauracchio... sconosciuto
Lorenzo Topello

Stasera l'Italia di Spalletti scende in campo per la sua seconda amichevole di questo mese di marzo. La tournee americana, dopo la sfida al Venezuela, si arricchisce con il match che vedrà gli azzurri opposti all'Ecuador. Fra le due nazionali si contano due precedenti: uno riguarda un'amichevole del giugno 2005 (1-1). L'altro, decisamente più pesante, ha a che fare col Mondiale 2002, la disgraziata avventura in Giappone e Corea del Sud.

Per rimanere sempre aggiornato sulle notizie di calcio: clicca qui.

Ecco, nel 2002 l'Italia si appresta ad esordire nella spedizione nippo-coreana contro la Tricolor. Data: 3 giugno. Ore 13:30, a Sapporo. L'Ecuador non farebbe in realtà così tanta paura: i gialloblù giocano praticamente tutti in patria, non si conterebbero nomi così preoccupanti per gli azzurri che si presentano con Totti e Vieri come coppia d'attacco. Eppure a caratterizzare i giorni precedenti all'esordio è un nome che improvvisamente diventa uno spauracchio: Ulises de La Cruz. Il Trap ne parla come di una scheggia sull'out destro dei sudamericani: “Ho spostato Panucci a destra e Zambrotta a sinistra per prepararmi all'esordio con l'Ecuador – dice – I nostri avversari hanno un giocatore molto forte, si chiama De la Cruz, è molto rapido. Voglio preparare una gabbia per fermarlo".

De la Cruz, per la verità, non sembra trascendentale. Gioca in Scozia, nell'Hibernian: ha una buona corsa e sa di rappresentare uno dei punti di forza per dinamismo e sovrapposizioni nella propria nazionale. Tutto qua. Lorenzo Amoruso lo ha affrontato in maglia Rangers e tranquillizza tutta l'Italia presa all'improvviso dall'ansia di affrontare l'Ecuador: "Un buon giocatore, nulla di più. Mi sembra, a leggere i giornali, che se ne parli come del nuovo Garrincha. Se gli azzurri andranno in campo con la consapevolezza di essere un grande gruppo e una forte Nazionale non credo proprio che falliranno il primo obiettivo”.

E infatti l'Italia non fallisce. Finisce 2-0, una doppietta di Vieri mette tutti d'accordo già nella prima mezzora di gioco. Di De la Cruz si conta un'ammonizione a inizio ripresa e nient'altro. Il Trap tira sospironi di sollievo a bordocampo: il suo "ingigantimento" dell'avversario gioverà soprattutto allo stesso terzino ecuadoregno che alla fine dell'avventura Mondiale strappa un buon contratto con l'Aston Villa, dove rimarrà quattro anni, prima di passare al Reading.

Se vuoi migliorare la tua conoscenza sul mondo sportivo con analisi approfondite e sempre nuove sul Calcio, Basket, Tennis e Motori, rimani collegato con Gazzabet.news per scoprire tutte gli aggiornamenti di giornata.